14 dicembre

1966
Nitidi bagliori

E chi poteva immaginare, allora, che su quelle due panchine i cuochi fossero destinati a eccellenza storica assoluta? Ma sì, erano ancora relativamente giovani. Michels e Shankly, già. E 'acerbe', a livello europeo, Liverpool e Ajax, ma soprattutto l'Ajax. Apparentemente. Si trovarono di fronte negli ottavi di Coppa dei campioni, e l'andata ad Amsterdam fu, per i Reds, un massacro: cinque a uno. Poi, ad Anfield, non ebbero nemmeno la soddisfazione di una parziale rivincita. Anzi. E' stata persino dura pareggiare, e per fortuna che il vecchio Roger Hunt fu in serata di ottima vena. Negli olandesi, in queste due partite, fece capolino quello là, sì, quello della foto. Magrolino, capelli corti. Furono i suoi primi bagliori nelle notte europee. Nitidi. Accecanti.
Cineteca


1968
Vecchi ricordi

La scena, si converrà, è abbastanza comica. I due, infatti e come vedete, se la stanno ridendo, sono passati quasi quarant'anni e ciascuno se la ricorda a modo suo. Andò così. La Germania faceva visita al Brasile, si giocava nel tempio massimo, il Maracanã. A un certo punto, Rivellino lanciò una palla lunga, in direzione di Pelé. In corsa, o Rey veniva caricato da un difensore teutonico, ma riuscì a resistere e restò in piedi, barcollò per qualche secondo e poi si rimise in azione - mentre il bisonte in maglia bianca andò per le terre. Puntò deciso verso l'area di rigore, ma stava arrivando Beckenbauer. "Mi sono accorto che eri tu, cosa credi?". "Può darsi, ma ti è andata bene, ero di fretta, in equilibrio precario, altrimenti il giochetto non ti sarebbe riuscito". "Beh, c'è voluto poco a farti sparire il pallone sotto le gambe, eri ancora un novellino!". "Ammettiamolo pure. Anche tu non eri perfetto, però. Non tutto ti riusciva così bene, visto che poi, solo davanti a Meier ..."; "... è vero, ma la palla è rimbalzata male, ed è finita fuori di un palmo ...". I due se la ridono, in fondo quell'istante, quella partita non contava nulla.


1969
La vana prodezza di Tanino

Disse una volta, un centravanti: "Sono felice perché ho segnato in una partita che abbiamo vinto. Questo non mi succedeva da anni". Caspita, che bomber decisivo!, si penserà, frugando nella memoria per cercare di individuare la faccia e il nome di colui che si confessa piangendo. Oltretutto, quel gol è stato piuttosto bello, una testata sul primo palo in volo radente. Un gol da centravanti di razza. Inoltre, quella prodezza costringeva alla prima sconfitta la capolista, che era il Cagliari. e quando una capolista imbattuta subisce la prima battuta d'arresto, a volte, le sue certezze iniziano ad evaporare, e i suoi avversari a ringalluzzirsi. Soprattutto, quando quella sconfitta accade contro l'ultima della classe, per opera di un undici destinato a retrocedere. Insomma, caro Tanino, hai festeggiato come meritava la centesima partita nella squadra della tua città!