10 dicembre

1960
L'ultima di 'Marisa' e la prima del Trap

Dura circa tredici anni la vicenda in azzurro di Giampiero Boniperti. Inizia nel 1947 al Praterstadion contro l'Austria, e contro l'Austria si conclude nel 1960 a Napoli. Pesante la sconfitta di Vienna (cinque a uno), immeritata quella del San Paolo, giocata su un autentico acquitrino (fotogramma) e davanti a quattro gatti. Finì due a uno, e 'Marisa' impreziosì l'addio con la rete del momentaneo pareggio. Pedatore simbolo della Juventus, fu la 'stella' della nazionale italiana nel lungo dopoguerra, il periodo peggiore della sua storia. Poco fece, va detto, per sollevarne le sorti, fallendo o marcando visita nelle occasioni decisive. L'ultima di Boniperti fu però anche la prima di Giovanni Trapattoni, allora poco più che ventenne. Curiosa coincidenza, vero? "Ci vediamo alla Juve, tra qualche tempo", sussurrò Giampiero nelle orecchie del Trap. "Non credo, io gioco nel Milan". Mai dire mai, da una banale coincidenza il football può ricamare tutto un futuro.
Tabellino | Video (Settimana Incom) 


1969
Due uccellini al San Paolo

Ecco che al San Paolo, in una fredda notte d'inverno, per una bella partita di Coppa delle Fiere (andata degli ottavi), gli spalti sono quasi deserti. Non solo: sono anche maldisposti nei confronti dei propri beniamini. Perché? Perché in campionato le cose girano male. E non ce ne sarebbe motivo. Nella gelida serata di coppa l'avversario è di nome. Nientemeno che l'Ajax, vice-campione d'Europa. D'accordo, senza Cruijff nella circostanza. Ma è sempre l'Ajax. Nel Napoli fa il suo debutto uno che lo conosce bene. Del resto, non gioca da sei mesi, e l'ultima volta che è sceso in campo chi si era trovato davanti? Manco a dirlo: l'Ajax. Si tratta di Kurt Hamrin, che ormai ha superato la soglia dei 35. L'uccellino, di partite di coppa, se ne intende. Sarà stato questo il ragionamento di Chiappella, l'allenatore dei partenopei. Ma di uccellino ce n'è un altro in campo, in maglia azzurra: magro, di bassa statura, di dieci anni esatti più giovane del campione svedese. Un'ala destra sgusciante: Pierpaolo Manservisi. Tocca proprio a lui segnare il gol che fissa una vittoria di prestigio, contro una squadra destinata a scrivere la storia del football. Ci sarebbe da esserne orgogliosi. Ma il San Paolo, scontento e stizzito, fischia.
Tabellino