2 settembre

1964
Il nuovo corso bianconero

Raimondo Lanza di Trabia fu personaggio singolare e avventuroso, amante del calcio e delle donne. Fu presidente del Palermo, amico di Viani e di Agnelli, e si dice sia stato lui, insieme a Viani, a inventare il calciomercato. Si buttò da una terrazza romana nel novembre del 1954, e di lì a qualche anno le dirigenze di Milan e Juventus escogitarono e gli dedicarono una coppa estiva, una sfida pre-campionato da disputare a San Siro, un po' come in anni recenti il Trofeo Berlusconi. Sia come sia. La serata del 2 settembre 1964, a osservare i due XI in azione, c'è Vittorio Pozzo. Il suo resoconto (ovviamente consegnato alle pagine di 'La Stampa') è un catalogo delle magagne juventine; le "nuove linee di gioco", il "nuovo sistema" imposto da Heriberto Herrera (foto) sono cose complicate da digerire. Anche a Monsù queste novità non piacciono, e non fa nulla per nasconderlo. "La Juventus ha svolto completamente la sua parte di gioco per quanto riguarda la metà campo, ma la prima linea non ha assolutamente saputo convincere, non ha combinato nulla di buono. Essa ha dato l'impressione, per tutti i novanta minuti, di stare cercando se stessa e di non poter ritrovare quel gioco che le viene imposto dalle nuove teorie. Gli attaccanti juventini si distinguevano più che altro per la quantità impressionante dei passaggi eseguiti agli avversari". All'inizio del secondo tempo Altafini infila il due a zero. "A partire da questo momento lo slancio degli juventini in reazione al cattivo andamento delle cose aumentava notevolmente, ma si trattava puramente di impegno e non di gioco. I calciatori in maglia bianconera si prodigavano al limite delle loro forze, ma non riuscivano assolutamente a combinare". Quindi? "II tempo che mancava alla fine della partita, cioè meno di mezz'ora, vide la Juventus risvegliarsi fisicamente e atleticamente in modo veramente notevole. Il risveglio dei bianconeri non serviva però assolutamente a nulla, serviva a dimostrare l'inefficienza, quasi la nullità del loro gioco d'attacco". E poi? "Non fu che negli ultimi dieci minuti della partita che si potè finalmente parlare d'un po' di sfortuna da parte della Juventus". Vero, Combin colpisce un bel palo. Zigoni viene messo giù in area, ma amen. "Tutte cose che non servivano a nulla". Certo, "nel corso del secondo tempo la superiorità territoriale fu da ascrivere a merito della Juventus, superiorità territoriale, superiorità di metà campo e assolutamente nulla più". In conclusione? "Si è cercato invano, nel corso di tutti i 90 minuti, un motivo di gioco bianconero che autorizzasse a previsioni lusinghiere sul gioco d'attacco. Nulla, assolutamente nulla". Però Combin se l'è cavata discretamente. "Combin, il nuovo venuto, s'è prodigato, ha lottato anche lui, come del resto tutti i compagni suoi, senza riuscire a concludere assolutamente nulla". Nulla? "Assolutamente nulla".