5 giugno

1938
Tempi supplementari

Cari amici, ormai mancano pochi minuti al termine delle partite. Qui nella libera (ancora per poco) terra di Francia oggi si è visto del bel calcio, la Coupe du monde sta offrendo sfide molto, molto equilibrate. Con qualche eccezione, d'accordo: ma cosa e dove saranno mai le Indie Orientali? Zero a sei dall'Ungheria. E poi: vive la France e vive la République, tre a uno sui belgi, era scontato che facessero vincere i gallinacei padroni del pollaio. Su tutti gli altri campi, invece, la tensione è fortissima, l'epilogo incerto, gli scommettitori abbastanza preoccupati. Manca davvero pochissimo. "Gooool!!!" Oui? "Gol di Brustad". Brustad (foto), e chi è? "Qui al Vélodrome di Marsiglia, minuto 83: gol della Norvegia. Italia-Norvegia uno a uno". Parbleu. Qualcuno diceva che ... "Goooool!!!" Sì? "Gol di Barátky. Al Chapeu di Tolosa, minuto 88: gol della Romania. Cuba-Romania due a due". Peccato per i caraibici, sarebbe stato ... "Goool!!!" Sì? "Wilimowski. Gol di Wilimowski. Alla Meinau di Strasburgo, minuto 89: gol della Polonia. Polonia-Brasile quattro a quattro". Accidenti: difese ferree. "Goooool!!!" Chi ha segnato? "No, quasi gol". Dove? "Al Cavée Verte di Le Havre. Cecoslovacchia e Olanda inchiodate sullo zero a zero". Attacchi funambolici, e chi le schioda? Cari amici, cari lettori, svariati triplici fischi hanno assordato gli spettatori presenti in tutti gli stadi testé menzionati. Fine di tutte le partite. Anzi, no. Continuano. Tempi supplementari, ma il tempo a nostra disposizione è scaduto.
Cineteca: Italia-Norvegia - Brasile-Polonia - Cuba-Romania - Cecoslovacchia-Olanda - Francia-Belgio


1963
La triste vincita di Anthony Kay

Nella tournée continentale di fine primavera, Alf Ramsey consolida con alcuni buoni risultati la sua posizione alla guida della nazionale albionica. Così, dopo le amichevoli vittorie di Bratislava e Lipsia, restava in calendario una gita al Sankt-Jakob. Un'autentica passeggiata, agonisticamente ragionando. A Basilea prese il suo primo e ultimo cap (impreziosito da un gol) Anthony 'Tony' Kay, brillante centrocampista e nuovo idolo di Goodison Park, l'uomo che aveva appena trascinato l'Everton alla conquista di un titolo inseguito per più di vent'anni. Difficile dire se rientrasse o meno nei piani a media scadenza di Ramsey. Circolavano voci. A Liverpool era arrivato da Sheffield (sponda Wednesdey), e le voci riguardavano un match casalingo giocato proprio dagli Owls, contro l'Ipswich, il primo dicembre del 1962. Kay puntò 50 sterline sulla vittoria dell'Ipswich (che in effetti espugnò Hillsborough con un sonante tre a zero), e ne guadagnò 100. La vincita del secolo. Ma i bookmakers ne persero 35.000, e se la legarono al dito. Non fu quella l'unica partita truccata; l'unica, tuttavia, nella quale risultò coinvolto Tony Kay. Tre anni dopo, a conclusione del processo, venne radiato dalla Football Association; di lì in avanti, la sua vita fu una sequela di guai. "Jimmy Greaves once said that he had stopped playing too early. I understand what he means. I loved playing football; it was all I knew, and all I wanted to do".
Svizzera-Inghilterra: tabellino | Outing di Tony Kay (The Observer, 4 VII 2004) | The Tony Kay Scandal (BBC Radio 4)


1971
Budde and the chocolate box

Lezioni di Bundesliga. Stagione 1970-71. Letzer Spieltag: sono in cima, appaiati, Bayern e Borussia M'gladbach, detentore del piatto. Hanno incassato gli stessi gol (33 in 33 partite), ma il Bayern ne ha fatto uno in più (74 a 73). Entrambi gli XI sono in trasferta: i bavaresi a Duisburg, i Puledri a Francoforte. Per quasi tutto il primo tempo non succede nulla; poi si sveglia Netzer, ma i suoi si riaddormentano subito, e il gong suona sull'uno a uno. Nel piccolo stadio di Duisburg si traccheggia, in attesa di qualche evento. Riprende il gioco, ed entro dieci minuti arriva in dono ai pedatori del Borussia, direttamente dal Wedeaustadion, una scatola di cioccolato, firmata da Rainer Budde (foto), onesto mestierante dell'area di rigore. Poco dopo, ne arriva un'altra. Maltrattato e affranto, il Bayern abbandona ogni ambizione, mentre i satanassi della Westfalia improvvisano una danza trionfale, conclusa in allegra goleada dal solito Jupp Heynckes.
Tabellini: Duisburg-Bayern | Eintracht-Borussia


1986
La gita di Fernandez

Quei furbacchioni della Dinamo Sovietica si sono sfiancati per umiliare l'Ungheria, e ora contro i campioni d'Europa hanno perso un po' di brillantezza. Anzi, dice il guru, si è giocato con il freno a mano tirato, mica si deve vendemmiare in tutte le partite. Bella sfida, però, Le Roi Michel dice che sensazioni così non le avvertiva da parecchi mesi, si è esercitato un po' sui calci di punizione, insomma lui sarebbe anche pronto per gli ottavi contro (si presume) l'Italia. Intanto, tutti tirano qualche sospiro di sollievo, la macchina di Lobanovski può anche incepparsi se si è tatticamente accorti, e dietro non erige un muro impenetrabile. Riguardate il gol di Fernandez: in gita senza meta, trova il casello d'accesso all'area sovietica completamente sgombro, e trova tutto il tempo di programmare un buon controllo del pallone e piazzarlo di giustezza in rete (foto). E' il gol dell'uno a uno, poco prima un proiettile di Rats si era spento all'incrocio dei pali difesi da Bats. Insomma, è finita così, il pareggio era quotato a uno, e tutti quelli che hanno scommesso su questo esito vanno soddisfatti alla cassa.



- Vedi anche le partite del 5 giugno in Cineteca