14 marzo

1954
Arrivano i turchi

Apriamo a caso una pagina nella storia del calcio spagnolo?
Apriamola. E' una pagina nera?
Sì.
Che partita è?
Una partita valida per la qualificazione alla Coppa Rimet del 1954.
A quell'edizione la Spagna non partecipò, lo sanno anche i neonati.
Esatto. Non si qualificò, e perché? Perché il gruppo di qualificazione era difficilissimo.
Ah. Quante squadre?
Due.
Come due?
Sì, due: Turchia e Spagna. E dov'era la difficoltà? Nel regolamento. Due partite, e la Spagna vinse la prima a Madrid, quattro a uno. Poi andò a Istanbul, era appunto il 14 marzo 1954. A mezzanotte c'era già parecchia gente inquieta fuori dai cancelli dello stadio, dicono le cronache dei tempi, grande calca, rischio di schiacciamenti e dovette intervenire la polizia con gli idranti.
Va bene, ma la partita?
Vinse la Turchia, uno a zero. E dunque, in totale, quattro a due per la Roja. Sì, ma dicevo del regolamento. Una vittoria ciascuno, e dunque spareggio. Lo giocarono tre giorni dopo, a Roma. Ne riparliamo, forse.
Tabellino | Highlights


1948
A culpa inocente do Vasco

La prima edizione di quella che sarà la Copa Libertadores de América si gioca tutta a Santiago del Cile: sette squadre, girone all'italiana, si inizia l'11 febbraio e si finisce il 17 marzo 1948. Il match decisivo oppone Vasco de Gama (nella foto) e River Plate. C'è gente famosa in campo, soprattutto tra le file del River: bastino i nomi di Labruna e Di Stéfano. Finisce a reti bianche, e i brasiliani si aggiudicano matematicamente la coppa. Contro ogni pronostico: "orgulhoso River, base de sua Seleção Nacional, um conjunto milionário, arrogante, formado por jogadores ténicamente formidáveis, mas incapazes de entender a humildade como base moral de qualquer esporte. Aquele Vasco não podia surpreendê-los assim. Mas surpreendeu. Aquele Vasco não podia vencê-los assim, sem apelar para a violência e sem depender do apoio do juiz. Mas venceu".

1956
Abe, Lenstra

L'uomo che corre palla al piede si trova fuori dello stadio di Heerenveen, che è intitolato proprio a lui. Si chiama Abe Lenstra. Che da quelle parti sia una leggenda, è ovviamente superfluo dire - sebbene di trofei, ai suoi tempi, non abbiano visto nemmeno l'ombra. Fu anche un importante giocatore della nazionale olandese; per dire: ha quasi gli stessi numeri di Cruijff (33 gol, come lui, in 47 partite, una meno di Johan). Con la maglia arancione, il suo grande giorno si consumò a Düsseldorf, il 14 marzo 1956. Germania e Olanda per la prima volta di fronte dopo la guerra; un confronto che era abituale, un tempo, ma che 'normale' non è e non potrà più essere. I tedeschi erano poca cosa, tutto sommato, ma restavano i campioni del mondo in carica. Che soddisfazione per Abe: doppietta, due a uno, e vittoria che arriva e tornerà solo di lì a trent'anni.