13 marzo

1938
Un gol davvero strambo

Torino, Stadio "Benito Mussolini" stracolmo e ribollente: si affrontano Juventus e Ambrosiana, appaiate in testa alla classifica dopo ventitré giornate. Gli ospiti attaccano a testa bassa, la Signora si difende, regge l'urto, passa in contropiede, ma si fa raggiungere. L'episodio decisivo è da Gran Varietà: rimessa laterale contestata, batte rapidamente la Juve, e Gabetto a testa bassa si invola. Giunto al limite dell'area, prende la mira: sembra un tiro telefonato, Perucchetti (foto) si abbassa per fare il suo onesto lavoro di portiere. Ma è a un metro da lui che Eupalla ha scavato una fossetta, o aggiunto un ostacolo alla regolare corsa del pallone: il quale si alza e, nello stupore di trentatremila spettatori, scavalca l'estremo dell'Ambrosiana e beffardo si deposita in rete. Parlapà, a l'han prope un bel ghëddo, custi sì!
Tabellino e cronaca



1965
Cosa c'è in gioco?

Non si sa. In effetti, la formazione che Fabbri sceglie di mettere in campo al Volksparkstadion è un po' strana, piena di difensori e di attaccanti, con i soli Bulgarelli e Rivera a remare nel mezzo. Senza quelli che giocano in Italia (Haller e Schnellinger, per dire), e senza Seeler, i tedeschi non sembrano granché, pure loro stanno cercando una quadratura credibile. Così la nostra stampa si divide: squadra troppo sbilanciata in avanti! Squadra troppo votata a difendersi! Ma è un'amichevole, e alla domanda del titolo risponde Giulio Cappelli sulla rosea: "ad Amburgo, nella gara contro la Germania, non è in gioco né il prestigio storico dell'Italia né la salvezza economica del nostro Paese. Non è che vincendo o non perdendo al loro rientro in Italia gli azzurri troveranno per incanto risolti tutti i problemi della congiuntura; vincendo o non perdendo non accadrà nulla, così come rientrando sconfitti. Vorrà soltanto dire che i nostri giovanotti sono più bravi o meno bravi dei giovanotti della Germania Occidentale. Niente di più".
E vaglielo a spiegare ...

  • Vedi anche le partite del 13 marzo in Cineteca