9 febbraio


1941
Peppino non perdona se stesso

Derby all'Arena, i capitani sbucano per primi sul prato (foto). Quello in maglia rossonera è Peppino. Già, è del Milano, e gli tocca giocare contro i ricordi della propria gloriosa gioventù. Tensione che sbrana le gambe e le idee. Il Milano va sotto due a zero, l'Ambrosiana è brillante. Manca poco alla fine. Il Milan ha dimezzato, e attacca furiosamente. Meazza si trova un pallone nella sua posizione antica, dalla quale il tempo e la classe l'hanno costretto ad arretrare. Per un attimo è lui, il centravanti. E segnando il gol del pareggio, è come se non volesse perdonare se stesso per aver accettato di andarsene dal club che lo aveva giudicato pronto per allenare i bambini.
Tabellino 


1977
Il sovrano e il suo paggio

L'uomo del Totaalvoetbal è alle sue ultime apparizioni nell'Arancia meccanica. L'Empire Stadium, ovviamente, ne ispira la mente e le giocate. "Johan Cryuff ha dominato il match di ieri sera come nessun altro grande giocatore era mai stato capace di fare a Wembley" (Brian Scovell). Gli inglesi ne riconoscono la sovranità; ma a far ridere di più gli olandesi è il paggio Jan Peters (nella foto): "Giocavo in un piccolo club, giocare a Wembley - lo stadio più bello del mondo - e segnare due gol fu meraviglioso". Fece immediatamente il gran salto: dal Nec di Nijmegen all'AZ di Alkmaar.


1999
Teudisci in Florida

Esibizione di pedatori all'Orange Bawl di Miami, sono teutonici e colombiani. Nonno Lothar fa 132 caps, non molla, vuole arrivare - minimo - a 150. Con lui dietro, la difesa è debole. I sudamericani sono veloci davanti, con Faustino Asprilla (doppietta). E' una goleada amichevole - tre a tre -, e persino Iván Ramiro Córdoba (nella foto) si permette il lusso di finire sul tabellino. La potenza calcistica teutonica, sullo scorcio del secolo, pare decisamente in declino.